Agostino GOLDANI (Verolanuova – BS – 6.11.1915 / Remedello – BS – 30.9.1977 ) .
Fin da bambino verrà abitualmente chiamato ROSO in ricordo della sorella Rosa, morta a nove anni qualche mese prima della nascita di Agostino.
Frequenta la scuola fino alla classe IV. Nel 1933 svolge il servizio militare in Libia insieme ai tre fratelli. Nel 1940 conosce Dionisia Bandera, che sposerà nel 1943.
Dal 1937 al 1945 lavora a Brescia nella fabbrica Tempini, dove rimane coinvolto in un bombardamento aereo. Da quel momento cominciano i problemi di salute con ripercussioni anche sulle successive attività lavorative. Il suo carattere solitario e malinconico, acuito anche dalla mancata nascita di figli, lo porta verso la depressione e la malattia, combattute e arginate con la pittura. E sul retro di alcuni dipinti, ecco le parole “arte disperata” ad indicare il disagio del vivere quotidiano.
Per circa venti anni, in una stanzetta inaccessibile agli altri e sempre chiusa a chiave, Goldani sfoga la sua passione e la sua inquietudine dipingendo centinaia e centinaia di cartoncini, ritagli di scatola di alimenti e detersivi, cartoline, retro delle scatole dei lumini. Il ricordo del periodo passato in Libia si ritrova in alcuni dipinti su faesite, di più grandi dimensioni.
Forse per una forma di gelosia, non fa nessun commercio delle sue opere, sulle quali si firma in vari modi: Gol-Dani, A. Goldani, Golda, Roso, sul davanti o spesso sul retro.
Viene considerato un significativo esponente della cosiddetta “ART BRUT”, e come tale le sue opere sono state esposte in numerose mostre sia personali che collettive, a cominciare dalla prima mostra postuma dell’ottobre 1999 presso la Galleria dell’Incisione di Brescia, che stampa e pubblica una piccola monografia con la riproduzione a colori di alcuni dipinti e il commento critico del prof. Giuseppe Tonna, mentre sui giornali di Brescia nello stesso mese di ottobre 1979 escono le recensioni di Guido Stella e di Elvira Cassa Salvi, della quale si citano alcuni brani: “… in questi cartoncini dipinti in prevalenza a olio o a tecnica mista – concorre una incredibile cultura; cultura pittorica, diciamo, e dietro ad essa una trama psicologica di straordinaria vivacità e complessità e incisività. … tra le poche rivelazioni bresciane di questi anni quella di Agostino Goldani non è certo seconda a nessuno”.
Dal febbraio al maggio 1999 presso la Galleria Art en Marge di Bruxelles viene inaugurata la mostra personale di Goldani, nel solco di una operazione di valorizzazione a livello europeo nel mondo dell’ART BRUT. E nel solco di quest’ultima classificazione, le opere di Goldani partecipano ad altre mostre nelle città di Treviso, Monaco, Lucca eccetera e, in particolare, si ricorda la mostra “Arte Necessaria” allestita nel 1997 nel palazzo della Ziza a Palermo, dove il suo quadro “l’urlo” è stato utilizzato per il grande manifesto espositivo.
La maggior parte della produzione pittorica è sviluppata in tecnica mista con colori a olio e a tempera, talvolta con inchiostri e pastelli, ed è indirizzata prevalentemtne verso mezzibusti e visi colorati o momocromi. Non mancano paesaggi, laghi con barche, opere astratte, soggetti religiosi con prevalenza di immagini del volto di Cristo.